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giovedì 25 agosto 2011

"Libero Arbitrio" di Caterina Armentano - Blog Tour 7° Tappa

* Per errore avevo cancellato il post originale del 6 agosto , meno male che sono riuscita a rimediare  

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Siamo arrivati alla Settima tappa del Blog Tour  "Libero Arbitrio"  dedicato al libro di Caterina Armentano.
Già prima di me il Blog Tour è stato Ospite di altri Blog che condividono con me la passione per i libri  e che hanno avuto il piacere di leggere questo bel libro di Caterina .

Vi ricordo che la prossima tappa sarà il 10 Settembre sul Blog "Gloria's Literary Cafè" http://glorialiterarycafe.blogspot.com/

libero arbitrio

Titolo: Libero Arbitrio 
Autore: Caterina Armentano 
Editore: 0111 Edizione
Pagine: 200
Prezzo: 15,00

Trama: 

In un paesino della Calabria, un luogo non ben definito, dove lo spazio simbolico prevale su quello reale, inizia l'intreccio delle vite di alcune donne che vivono nello stesso condominio. Loro si aiutano, si odiano, si invidiano, fanno comunella tra loro.Ogni donna ha una caratteristica ben specifica: Miriam desidera partecipare ad “Amici” nonostante abbia superato l’età e digiuna se Gigi d’Alessio tradisce la moglie. Gianna abortisce di nascosto dal marito perché non desidera più avere figli. Cosima è convinta di meritare un marito dittatore e crudele e non si rende conto che sua figlia, adolescente, ha una vita sessuale attiva e usa spesso la pillola del giorno dopo. Raffaella vive sempre storie sbagliate perché desidera al più presto sposarsi. Marianna non accetta le convenzioni di una società che la vorrebbe sposata e accasata con un ragazzo che lei non ama.Questi frammenti di vita sono il contorno della vera storia, raccontata da Rebecca, colei che porta in seno la maledizione che le fa perdere i figli prima che nascano. Rebecca narra la vicenda di Ester, la sua migliore amica, colei che vota la sua vita a un sogno che l’ha travolta e perseguitata per tutta la vita: in una notte catartica e senza luna, a Ester sembra che le membrane del tempo si siano squarciate, offrendole la possibilità di sbirciare nel futuro e consentendole di vedere il volto della sua futura bambina. Ma si accorgerà ben presto che questa meravigliosa visione resterà ciò che era, cioè un sogno e che, al contrario, la realtà ha in serbo per lei un tragico finale.


Parere Personale: 

La storia o meglio le tante piccole storie raccontate in questo libro sono stralci di vita di donne diverse, ognuno con dei sogni nel cassetto, chi già infranti e chi ancora da realizzare, ma la cosa che forse accomune tutte queste donne è l'amicizia.Un sentimento forte che anche nei momenti più duri rappresenta a volte un ancora di salvezza, proprio come accade a Ester abbandonata dal marito e alla mercè delle malelingue perchè pur di avere un figlio fà delle scelte "difficili" e non sempre condivisibili da chi le sta attorno. 
Tra le pagine di questo libro c'è uno spaccato di vite reali, molto più di quanto si pensi , e la bravura della scrittrice sta proprio nel fatto di riuscire a rendere tutto , sentimenti compresi "reali" e "vividi".Leggendo senti la disperazione di Ester, il silenzioso dolore di Rebecca , ma anche  il calore dell'amicizia che le lega fin da piccole.  Senti crescere dentro di te la costernazione per il comportamento della società che viene fuori dalla storia perchè tutti sembrano godere delle disgrazie degli altri. 
E uno dei punti fermi della storia la maternità , viene vissuta da ognuno in modo diverso così come le scelte che ognuna donna può fare...il famoso "libero arbitrio" che non sempre è sinonimo di realizzazione dei propri sogni , e la storia di Ester ce ne dà conferma.
Alla fine della lettura quando ho chiuso il libro ho provato qualcosa di strano, un pugno allo stomaco e allo stesso tempo una sorta di "consolazione"  . 
Un libro che parla al cuore e in qualche maniera fà riflettere su molte cose . Consigliato ! 

Voto: 

 Un piccolo assaggio del Libro  ( Pag. 34 )  

"Arriva un momento in cui le cose cambiano. Un momento in cui ti rendi conto che se non riesci a difenderti , la vita ti piega  e ti lascia inerme in una fossa scavata per la sepoltura di un cane. Io avevo indossato un'armatura . Una di quelle spesse, con cotte di ferro e scudo dinanzi al petto. Lo avevo fatto quando era morto il mio secondo bambino.Volevo solo essere lasciata in pace , sola nella mia amarezza, senza quelle mani insidiose che si insinuavano per accarezzarmi un ventre ormai piatto. Volevo vivere la mia vita lontana da quegli interrogativi subdoli e superficiali.Volevo distanziarmi da coloro che credevano di essere più fortunati o più sfortunati di me , senza capire che la vita è un continuo altalenarsi per tutti e che basta non farsi sfiorare dallo sporco per continuare ad andare avanti.Chiunque mi si avvicinasse era convinto di aver trovato le parole più consolatorie mai pronunciate da altro essere vivente e invece se si fossero fermati un istante ad ascoltarsi, se si fossero interrotti un attimo per guardarmi , se avessero rivolto lo sguardo al mio ventre ormai asciutto e ai miei occhi da cui traspariva angoscia , avrebbe taciuto  e in quel silenzio io avrei potuto raccontare dei miei sogni distrutti e del mio senso di abbandono , della rabbia che covavo dentro come acqua cristallizzata . Questo mi avrebbe concesso di piangere in compagnia di qualcuno, ma la gente detesta i frignoni , i problemi se non per conoscerne i fatti, farsi una propria idea e magari aggiungere qualche particolare che renda la storia più interessante , più romanzata ." 

****** Intervista  con l' Autrice : 

1) Ciao Caterina , sono molto lieta di poterti ospitare nel mio blog "Leggere è...Sognare", in qualche modo colgo l'occasione per chiederti : credi che attraverso le storie di un libro si possa sognare ?  

Grazie a te Gabry  è davvero un piacere per me essere ospite di “Leggere è …Sognare” già il titolo del blog dice tanto.  Attraverso le pagine di un libro si può fare molto di più che sognare, si può cambiare il proprio destino, si può davvero intraprendere una strada che può  condurre il lettore verso capacità e competenze straordinarie. Le storie che ci vengono propinati dai libri ci danno la possibilità di viaggiare, di immedesimarci, di interrogarci su noi stessi, di fare un percorso a ritrovo oppure di fantasticare sul futuro ma sono convinta che la cosa più bella è quella data dalla forza che ci inculcano quando ci spingono ad osare, a migliorarci, a guardare oltre, ad andare avanti.

 
2) Ricordi ancora qual è il titolo del primo libro che ricordi di aver letto ?

 Io ho iniziato a leggere da piccolissima. Ricordo che prima fra tutte furono le fiabe: Biancaneve, Cenerentola, Pollicino ecc ecc.  Ma il primo romanzo, il primo libro che ho stretto tra le mani e che ho letto tutto d’un fiato è stato “Piccola principessa” di Frances Hodgson Burnett, anni dopo  ho visto anche il film, ma nulla in confronto alla storia che mi aveva rapita. Sono rimasta affascinata dalla magia dell’oriente, dal rapporto d’amicizia tra Sara e Bechy. Un libro che sicuramente un giorno farò leggere a mia figlia …  
 
3) Ti andrebbe di raccontarci un po’ della giornata- tipo di una scrittrice ?  

La giornata tipo di una scrittrice? Mi lusinghi con ciò! Mi alzo molto presto, ho una bambina piccola e devo batterla sul tempo altrimenti durante la mattinata combino davvero poco. Questo mi consente di controllare la posta, prendere appunti, fare ricerche e scrivere post e articoli. Il resto della mattinata lo dedico a mia figlia e alle incombenze domestiche. Se riesco a terminare in un’ ora decente studio un po’. Il pomeriggio invece lo passo a seguire un corso di studi. Rientro a casa verso le nove e potrai ben immaginare: mi destreggio tra la cena, la piccola e il consorte. Se la fortuna mi assiste  e tutti crollano prima di me scrivo per qualche ora, prendo appunti per la promozione del romanzo e prima di addormentarmi leggo almeno due pagine di un libro. Fra un anno questa giornata tipo cambierà perché sono alla fine del mio percorso di studi, allora potrò dedicarmi con più impegno alla scrittura, al lavoro e alla famiglia ma soprattutto alle mie ricerche perché sono convinta che un buon libro nasca dall’unione tra  ricerca e osservazione.  

4) Quando scrivi hai  una scrivania, un angolo, una veduta particolare?  

Quando abitavo dai miei genitori scrivevo fuori, all’aperto: il fiume, gli alberi, le montagne era tutto incantevole. La scrittura sgorgava da me con una semplicità inaudita come se la natura mi dettasse le parole. Da quando vivo con mio marito, in una casa nostra, scrivo in cucina vicino al balcone da dove vedo tutto il paese: un presepe in miniatura, il campanile, l’orologio e lì all’orizzonte il mare. Tutto sovrastato dal cielo. Credo di essere fortunata in questo perché il paesaggio, la natura per me sono davvero uno stimolo, una sinestesia tra parole e colori. 

5) Adesso parliamo del tuo libro "Libero Arbitrio" pubblicato dalla casa editrice 0111 Edizioni. Nella copertina del libro c'è scritto "Sentimentale" che potrebbe indurre il lettore a credere che "Libero Arbitrio" sia una storia di sentimenti mielosa, non credi che sia riduttivo per un libro che invece in qualche modo  è molto di più?   

 Sì, sono contenta che tu abbia toccato questo tasto. Neanche io ero molto d’accordo per quest’etichetta che racchiude “Libero arbitrio” in un genere che non le appartiene.  Secondo la mia esperienza da lettrice “Libero arbitrio” è un romanzo di narrativa né più né meno senza voler togliere nulla al genere sentimentale ma il lettore potrebbe davvero  essere tratto in inganno da una tale definizione.  La scelta è stata fatta da chi ha letto il romanzo e ne ha vagliato la candidatura e purtroppo in questo non ho avuto nessun potere decisionale.   

6)  La società e la gente che viene fuori dalla tua storia è molto bigotta , maligna e pettegola che sembra provare piacere e godere dell'inferno degli altri ... è una realtà che realmente credi ti circonda oppure è molto "romanzata" ?  

 No è realtà, non ho romanzato nulla. Con questo non voglio dire che la gente di paese è tutta cattiva che in tutte le piccole comunità accade ciò ma posso assicurare che l’ignoranza, il seguire alcune regole come se fossero di vitale importanza, lo snocciolare la vita altrui come fossero granelli di rosario appartiene ad alcuni piccoli paesi, senza fare distinzioni tra Nord e Sud. La gente è davvero capace di infiltrarsi nell’altrui vivere condizionandone  la serenità. Vivere in un piccolo paese significa conoscersi tutti, sostenersi a vicenda, esultare per le gioie e piangere insieme per le sofferenze ma significa anche che degli estranei cercheranno in tutti i modi di scoprire la tua vita, le tue debolezze. La gente è facile al “gossip”,  alle etichette, amano più i personaggi che le persone, più le storie romanzate che la verità.  Non è molto diverso dal “pettegolezzo di lusso”, o da quello spacciato sulle copertine patinate è solo più “folcloristico” e fa davvero male. 
 
7) Forse perché mi ritrovo in uno stato d'animo molto vicino a quello di Rebecca, ma a me questo libro ha fatto male, è stato come un pugno allo stomaco. Tra dolori e amarezze nonostante  tutto questo ho trovato fra le sue pagine una certa "consolazione" il sapere di non essere "soli" in determinate circostanze.
 Gli argomenti che vengono trattati nel tuo romanzo sono "duri" e "difficili""  anche se fanno parte della vita di alcune donne , ti sei posta un particolare  obiettivo nel raccontare argomenti così delicati ?   

Mi dispiace se “Libero arbitrio” ha smosso in te situazioni emozionale negative. Il mio intento non è mai ferire o deludere, il mio intento è la riflessione seguita sempre dall’azione. Non bisogna mai arrendersi al dolore, perché il marcio il più delle volte si prende la parte più bella di noi lasciandoci soli in compagnia di un mostro che porta la nostra faccia. L’ho già detto in un’altra intervista e desidero ribadirlo:  in “Libero arbitrio” tratto i temi del condizionamento e dell’ossessione e lo faccio attraverso la maternità. Il desiderio di diventare genitori che diventa un’ossessione, una tragedia, un lutto.  Io sono convinta che le coppie che desiderano avere un figlio hanno il diritto di essere seguiti, hanno il diritto di essere tutelati ma soprattutto i bambini hanno diritto ad avere una famiglia per questo credo sia giusto vedere l’adozione no come fine ultimo ma come un desiderio che nasca a prescindere dalla capacità della coppia di poter procreare o meno. Naturalmente lo Stato dovrebbe intervenire anche in questo caso dando la possibilità a chi ha i requisiti giusti di adottare un bambino senza troppo dispendio di denaro e di tempo perché lo trovo una cosa squallida. E in  più mi piacerebbe tanto che crollassero tanti stereotipi  che spingono intorno alle coppie che non possono avere figli. Sono convinta che la genitorialità vada al di là del procreare.   

8) Sei convinta che tutti abbiano la possibilità di "scelta" e quindi il libero arbitrio per le proprie scelte ? 
 
No, magari fossimo tutti liberi di scegliere. Anche chi si crede completamente libero è condizionato dalle regole della famiglia in cui è stato cresciuto, dalla società, dalla pubblicità, dagli amici. Poi naturalmente alcuni legami si assottigliano, alcune regole vengono infrante ma nessuno di noi è mai completamente libero.  La libertà di scegliere nasce in noi umani soprattutto quando ci sentiamo costretti, quando ci sentiamo soffocare, quando iniziamo a capire che sono gli altri a decidere per noi. Allora difendiamo la nostra libertà con le unghie e con i denti e una volta liberi, una volta assaggiata quella sensazione difficilmente ci si può piegare al padrone del comando e del condizionamento…  

9) Adesso ti chiedo di smettere i panni di scrittrice e calarti in quelli di lettrice, a chi consiglieresti di leggere "Libero Arbitrio" ?  

A chi ama i libri. A chi adora le storie forti con un pizzico di realismo magico. A chi ha sofferto molto nella vita e pensa che non valga la pena andare avanti, a chi ha amato almeno una volta, a chi ha desiderato realizzare un desiderio al punto tale da giocarsi tutto. “Libero arbitrio” è destinato a chi ama e a chi odia, a chi è solare e a chi è scontroso che sia uomo o donna non importa,  l’unica regola è non giudicare ed essere disposti a indossare abiti scomodi …  

10)  Grazie mille per aver avuto la pazienza di rispondere alle mie domande , ti vorrei lasciare con un’ ultimissima domanda  e poi giuro ti lascio andare... ^^ stai già lavorando ad un nuovo progetto ?  

Grazie infinitamente a te soprattutto per le tue domande mirate e profonde, per la tua diversificazione. Grazie ancora per aver ospitato “Libero arbitrio” nel tuo blog e soprattutto per averlo letto. Sì, sto lavorando a due romanzi: uno fantasy e l’altro di narrativa. Entrambi assorbono tutto il mio tempo libero perché sono  molto impegnativi sia dal punto di vista emozionale sia da quello tecnico. Ma come dice il vecchio detto “Chi la dura la vince!”  

******* L' Autrice :  

caterina armentano
Caterina Amentano,  nata e  residente in Calabria,  è venuta in contatto con la scrittura in tenera età, dopo aver scoperto l’amore per la lettura. Folgorata dai diversi universi celati nelle pagine dei libri decise lei stessa di creare fiabe e racconti. In età adulta si dedica con più serietà  alla sua passione pubblicando nel giugno 2006 una raccolta di poesie “Il sentiero delle parole” edito Torchio Editore, nel febbraio 2008  una raccolta di racconti “Sotto l’albero di mimosa” edito Aletti Editore e nel novembre 2010 “Libero arbitrio” edito 0111 Edizione, oltre a numerose poesie, racconti e fiabe inserite in raccolte antologiche. Ha partecipato a diversi concorsi con buoni risultati. Collabora con il sito www.good-morning.it.  Dei suoi articoli di psicologia, spettacolo e cronaca, sono stati pubblicati  sul web.   Cura il blog personale “Libero arbitrio” suhttp://caterinaarmentano.splinder.com/e il B-filehttp://www.wix.com/lastefy/bf_libero-arbitrio/commenti