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giovedì 11 agosto 2011

"Spericolato Atelier" di Agostino Biavati


"Spericolato Atelier"

Autore:  Agostino Biavati
Editore : Pendragon Fortepiano
Pagine : 91
Genere: Racconti gialli/noir

Trama:

In seguito alla scomparsa dello zio artista, morto in circostanze non del tutto chiare, Giorgio eredita un vecchio podere vicino al Parco dell' Uccellina. Da quel momento la sua vita prenderà una piega inaspettata.
Che legame c' è tra Giulia, l' affascinante e misteriosa ex compagna  dello zio, e la morte dell' uomo ?
E' il mistero ad accomunare i racconti contenuti in questa raccolta d' esordio.
Accurate  prove di stile con il sapore di piccoli classici, in cui il protagonista è il linguaggio , che rimanda alle inquadrature di un film d' autore.


Parere Personale:

"Spericolato Atelier" racchiude 3 racconti brevi , che hanno come punto comune il mistero inteso forse (per come la vedo io) dell' animo umano.
Nel primo racconto  il più lungo dei tre, che dà anche il titolo a questa breve raccolta "Spericolato Atelier" ci ritroviamo a leggere la storia di Giorgio , ma anche di Giulia che credo sia il personaggio chiave del racconto.
La scrittura di Biavati pur essendo minimale per quanto riguarda il lato "sentimentale" è totalmente ricca invece per quello che riguarda la vista d' insieme. Infatti la sua scrittura ha la capacità di farti vedere la bellezza di un luogo pur non sprecandosi in minuziosi dettagli che avrebbero reso la storia probabilmente più dettagliata ma meno istintiva.
Leggi una scena e riesci a vederla con gli occhi della mente come se guardassi un film , scena dopo scena, attimo dopo attimo.
Il secondo racconto "Capodanno a Punta Alberete" forse il più corto dei tre è quello che stranamente mi ha più colpita.  Trovo che racconti uno sprazzo di vita di un uomo distrutto ,  che ormai non ha più nulla da perdere, che ha paura e che non riesce a vedere un futuro. La fragilità dell' uomo raccontata con poche parole , quasi come una poesia , il momento in cui tutto si spezza come l'attimo in cui l'onda del mare si infrange sugli scogli.
Terzo ed ultimo racconto "L' ultima rosa d' estate" , cupo e tormentato come l' animo umano può essere.
Leggere questi brevi racconti di Biavati è stata un'esperienza quasi evocativa, abituata come sono a leggere tutt'altro tipo di storie, ma la cosa che incuriosisce maggiormente è il suo stile di scrittura così vivido d'immagini che accompagnano il lettore quasi per mano nei luoghi raccontati però attraverso una strana e diversa angolazione .

Voto: